Lo stato politico e morale della signora Italia e del signor Vaticano, dopo il 14 dicembre 2010 – secondo Paolo Farinella, prete

Genova, 14-17 dicembre 2010. Ora nessuno può dire: non ce ne siamo accorti. Il parlamento è corrotto e lo è perché è espressione di una Italia corrotta ad ogni livello e fessura. L’Italia è corrotta perché si è venduta ad un venditore imbroglione e bugiardo che la ha rigirata, manomessa, drogata, violentata, derubata e in più ha chiesto anche il bacio in bocca come sigillo dell’incesto.

 

L’Italia è corrotta e genera corruttori e corrotti che la corrompono sempre di più ormai alla luce del sole. Silvio Berlusconi ha rubato da una vita agli Italiani e questi qua cosa fanno? Lo premiano e lo incitano a derubarli ancora di più e quello non si fa pregare due volte perché ora ruba con la complicità internazionale come testimoniano gli americani con documenti scritti. W l’Italia onesta e laboriosa!

 

In questo gioco al massacro, ha dato scandalo la gerarchia cattolica che si è inginocchiata ala mensa della corruzione, ha offerto corruttele e in cambio ha ricevuto soldi di peccato, leggi arraffa zonate e indecenti, indignazione da parte del popolo cristiano e condanna morale dal mondo sano e civile. Vedere Saverio Bertone che ride alla grande con il ridanciano di professione che se la gode nel vedere il merlo vestito di nero con la cinta rossa che scodinzola e osanna («Il governo ha operato bene per la Chiesa»), è una scena che fa perdere la fede anche a Gesù Cristo e allo Spirito Santo che infatti hanno abbandonato questa gerarchia al destino del loro ludibrio berlusconista. Bertone, ovvero la doppia morale, anzi l’assenza di etica in base al principio machiavellico che il fine giustifica i mezzi, di cui il segretario di Stato, uomo senza sale e senza sapore, è esperto. «Nemmeno il pressing del Vaticano ha convinto Casini, avrebbe detto Berlusconi ai suoi, segno che il Vaticano, invece di pensare al Natale ha lavorato di santa lena per non fare cadere Berlusconi. Se questi ha corrotto con soldi e minacciato guai, il Vaticano con cosa ha corrotto? Con le indulgenze?

 

Su tutto regna il «tacere» della conferenza episcopale italiana, del cardinale Angelo Bagnasco così prodigo quando si tratta di dettare legge al parlamento e di morale parcellizzata, quella che conviene, mentre nulla su questo immorale mercato che si è abbattuto come una sciagura sul parlamento. Comprare un parlamentare o farsi comprare c’entrano con la morale o non c’entrano? Dove sono finiti «i principi non negoziabili»? Oppure dobbiamo concludere che «la va tutto bene, madama la marchesa»? Credevo che l’assenza di Bagnasco dal pranzo dell’ignominia con Berlusconi, mezzo immondo governo e altrettanti impuri cardinali fosse il segno di una diversità che gli faceva onore. Se però il «tacere» di fronte a questa immoralità costitutiva di un parlamento che si compra e si vende come la mercato dal pescivendolo, allora devo dire e concludere che Bagnasco svolge il suo ruolo, oppure, in subordine, non conta nulla ed è solo un giocattolo nelle mani di qualcuno più grande di lui.

 

Ultim’ora. Bagnasco si è affacciato alla finestra e mentre stendeva la biancheria ha sussurrato con una molletta tra i denti alla «sora Teresa» della finestra accanto che «il Paese ha bisogno di governabilità». La sora Teresa ha guardato in cielo: «Oh, Segnô! ma quando impara questo qui a parlare come mangia? Vuol dire -si rivolge alla sora Mafalda che sta di fronte- che gli piace Berlusconi ed è contento che non sia caduto, ma non può dirlo: se cade quello, finisce la cuccagna e comincia la cucaracha». Ora c’è anche il crisma uno e trino, rigorosamente in ordine alfabetico: Bagnasco, Bertone, Ruini. Liberaci, o Signore!

 

Ciò che è accaduto in parlamento è semplice: la democrazia è una illusione, i parlamentari, specialmente quelli che militano nel gruppo che si ispira all’Italia «dei valori» si vendono e lasciano comprare per un manciata di denaro e di potere (ah! i Valori!). Di Pietro, Di Pietro che scegli uomini e donne spendibili al primo offerente!

 

Dopo i discorsi del tris a ramino, Bersani-D’Alema-Veltroni, il Pd si è auto-amputato della sinistra ed è rimasto con tre o quattro destre alla rincorsa di Fini che s’illudeva che i suoi fossero uomini d’un pezzo e tetragoni alla prostituzione politica. Fini si dimentica da dove, da quel fascismo che tutto era tranne che legalità, dignità, democrazia). I suoi sono profittatori esattamente come lui che per 16 anni ha servito Berlusconi e le sue ignominie e ora voleva che i suoi non seguissero il suo esempio. I fascisti non possono cambiare. Mai. Sarebbe contro natura. Povero Fini, 16 anni di convivenza forzata per non imparare nulla.

 

Il capo dello Stato questa volta l’ha fatta grossa: ha concesso un mese di tempo a Berlusconijad, permettendogli di disseminare il parlamento di bombe alla corruttela e al ricatto, tutte scoppiate esattamente al momento giusto. Gli uni si nutrono di formalismi e l’altro fa piazza pulita, mentre in borsa la sua azienda, Mediaset, schizza in alto di quasi tre punti. Sono i liberali che difendono il «mercato».

 

Ora tutto può accadere, ma è evidente che il despota cercherà di stare appiccicato alla poltrona che l’unico modo per non finire in tribunale forse in galera, l’unico posto degno di lui e della sua nefandezza, mentre il paese andrà sempre più a rotoli. La sua forza è la corruzione che ha fatto dilagare attorno a sé, sopra e sotto: un modno di corrotti che hanno interesse a tenerlo in piedi anche da morto, pena la loro caduta. L’Istat, oggi, 14 dicembre 2010 certifica che la pressione fiscale è salita ancora attestandosi al 43,5% salendo di oltre un punto rispetto allo scorso anno. Poveri Italioti, si sono fatti fregare da chi li ha infinocchiati con «meno tasse per tutti» e durante i suoi governi le tasse sono aumentate di oltre 3 punti. Mentre lui li deruba, gli Italioti gli offrono il portafogli e qualcosa d’altro.

 

Le elezioni anticipate sono più vicine e ci arriveremo con uno sfascio totale perché la ex opposizione che fu e che non c’è più almeno dai tempi di Veltroni si è dileguata. Non ha uno straccio di programma, ma si appende alla cintola di Fini aspettando i risultati. Grida ogni tanto, ma si soffoca da sola presto e allora sta zitta e cerca alleati al centro, dando a Fini il riconoscimento di Statista e uomo delle Istituzione. Poveri noi! Abbiamo perso il ben dell’intelletto, ma siccome bisogna pur vivere e racimolare uno stipendio, sono convinto che molti nel PD alla vittoria di Pirro di Berlusconi, hanno tirato un sospiro di sollievo.

 

Siamo rimasti noi che non abbiamo più né il sollievo né il respiro.

 

Eppure, nonostante le apparenze io sono convinto che possiamo essere più forti di loro e possiamo battere questi lanzichenecchi che occupano indegnamente la nostra rappresentanza. Se viviamo esattamente al contrario di come vivono loro, possiamo ancora avere la fiducia certa che li sconfiggeremo. Se siamo onesti e coerenti con la nostra coscienza, impediremo loro di invaderci l’anima e di devastarci la coscienza. IL disonesto potrà anche apparire furbo, ma il più forte resta sempre la persona onesta, anche se all’apparenza può essere giudicata come lo è dai disonesti, ingenua e fuori del tempo.

 

In questo tempo senza dignità e onore, è bello essere fuori del tempo e ingenui. Io me ne vanto. Scrive Bruna Rizzo su Facebook, citando Gandhi: «La disobbedienza civile diviene un dovere sacro quando lo Stato diviene dispotico o, il che è la stessa cosa, corrotto. E un cittadino che scende a patti con un simile Stato è partecipe della sua corruzione e del suo dispotismo» (Ghandi).

 

Paolo Farinella, prete

 

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